La musica non è una ripetizione di schemi ma stimola la flessibilità, l’autonomia di pensiero, lo sviluppo della creatività, la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno. È questo lo spirito che guida “Giocamusica”, una scuola di musica di Riccione, basata su metodi di insegnamento innovativi che rispondono all’invito: “non solfeggi ma opere di rock”.
Giovanni Matichecchia, presidente della scuola dal 2021, è insegnante di chitarra dal 2010: “Il mio amore per la musica nasce molto presto. In quinta elementare ho cominciato a suonare la tastiera e poi la chitarra. Questa passione nel tempo è divenuta una professione. Dal 2003 è cominciata la mia esperienza con Silver Lake, una band rock-prog, di cui sono co-fondatore e chitarrista, con la quale ho condiviso centinaia di concerti e tre album: Silver Lake (2010), Every Shape And Size (2013) e The Master Of Lightning (2019)”.
Dall’esperienza dei palchi all’insegnamento
Nel 2011 comincia la sua esperienza con la didattica all’interno di “Giocamusica”, una scuola che lui stesso ha frequentato da ragazzo. Si tratta di una realtà in cui, oltre ai tradizionali corsi di propedeutica, di strumento e di musica elettronica, vengono proposti corsi di musica d’insieme, corsi e progetti di inclusione come “una band per tutti”: attività che coinvolge,alcuni ragazzi con disabilità che, confrontandosi con il linguaggio musicale, hanno dato vita alla “Wild Music Band”.
La musica come strumento inclusivo
“Ogni persona è diversa: dobbiamo sempre partire dalle unicità di ognuno per capire come rapportarci al meglio all’allievo e strutturare un metodo di studio valido. L’insegnamento viene plasmato in base alle caratteristiche di ogni studente – spiega Giovanni – Non dev’essere l’allievo ad adattarsi al percorso didattico ma l’insegnante ad andare incontro agli obiettivi e alle peculiarità di ogni studente. Il fine ultimo è suonare”.
L’incontro con Rete Doc
Giovanni ha incontrato la rete inizialmente come musicista in Doc Servizi 13 anni fa, poi come insegnante in Doc Educational.
“In Doc ho conosciuto professionisti incredibili, per la crescita della scuola è stato fondamentale: il contatto con altri colleghi permette uno scambio di visioni interessanti e talvolta fa nascere collaborazioni”.
Tra i progetti futuri Giovanni spera di tornare presto a esibirsi in qualche concerto dopo due anni di pandemia in cui gli eventi live ne hanno risentito: “In Italia dopo questo tempo sospeso dovrebbe migliorare il panorama della musica dal vivo (opportunità per esibirsi, eventi, burocrazia…). Abbiamo dei musicisti talentosi e dei grandi professionisti, andrebbero valorizzati e si dovrebbero creare maggiori occasioni per coltivare la scena live”.