Da quando il Covid-19 è entrato prepotente a far parte della nostra quotidianità gli insegnanti di musica, come del resto moltissime altre categorie di lavoratori, hanno subito un durissimo colpo: scuole chiuse, impossibilità di incontrare gli allievi e fermo di tutte le attività. Come fare?
Abbiamo quindi parlato con Jennyfer Jimenez, maestra nella Scuola di Musica del Garda di Desenzano, che nell’ultimo periodo si è maggiormente dedicata ai suoi allievi e piano piano ha visto le sue classi crescere di numero e addirittura sbarcare in California!

      Com’è riuscita Jennifer ad approdare in West Coast?

Fin dalla notizia di chiusura delle scuole Jennifer ha voluto mantenere i rapporti con i suoi allievi. Lei stessa ci ha detto: “è molto importante mantenere un legame con bambini e ragazzi, perchè stanno affrontando una fase di crescita che in questa situazione potrebbe venire compromessa. Se le condizioni non ci permettono di lasciarli andare a scuola, praticare uno sport e incontrare i loro amici, impegniamoci per mantenerli attivi anche solo dal punto di vista psico-fisico attraverso la musica”.

Se per il suo gruppo senior di sei cantanti adulte è stato molto facile spostarsi a far lezione virtualmente, talmente facile che il gruppo nel frattempo è raddoppiato arrivando ad includere una donna che attualmente segue le videochiamate dall’altra parte del globo, la difficoltà dell’utilizzo degli strumenti tecnologici da parte dei più piccoli è stata colmata dalle famiglie che si sono rivelate molto disponibili.
Il modo di fare lezione è stato stravolto: i gruppi si sono ridotti, per dare la possibilità ai componenti di una più facile interazione, mediata sempre dagli schermi. Per i bambini, invece, la scelta è stata quella di trasformare le lezioni di gruppo in mini-lezioni individuali che, secondo Jennifer, hanno riservato grandi sorprese.

      Le difficoltà affrontate

La mancanza del rapporto interpersonale era una cosa che la spaventava moltissimo.
Se già è stato difficile codificare il linguaggio non verbale di bambini che già conosceva, imparare a comprenderlo nei nuovi allievi iscrittisi durante la quarantena sembrava un sfida insuperabile. E invece lo schermo per i bambini è passato dall’essere un oggetto freddo e inanimato a un qualcosa di magico, trasformandosi da potenziale limite a strumento per raggiungere nuovi traguardi.
“È vero infatti che con il Coronavirus sono saltati numerosissimi progetti, però è anche vero che dal punto di vista dalla lezione privata ci stiamo evolvendo in modo rapidissimo e ne stiamo rafforzando i punti forti: ovvero il lavoro più mirato e personalizzato per ogni allievo”.

Non pensiamo però che le lezioni online possano sostituire al 100% quelle in presenza. Un grandissimo limite didattico è la mancanza di polifonia, ovvero non è possibile sovrapporre più voci durante gli esercizi, a causa del leggero ritardo dovuto alla linea internet.
“Ma la musica non è solo polifonia!” mi dice convinta Jennifer. “Il mondo della musica è vastissimo e dobbiamo concentrarci sulle nuove possibilità non sui limiti dei mezzi”.
Certo è che ci vogliono le idee chiare, soprattutto all’inizio se si vuole costruire una struttura solida anche per un’intera Scuola che poi può adattarsi ad ogni richiesta o evenienza.

      Un nuovo progetto all’orizzonte

Il nuovo progetto di Jennifer è molto ambizioso, e si sta appoggiando a Doc per realizzarlo: creare dei corsi online in live sulla pedagogia Kodaliana in lingua ispanica, da poter offrire non solo ai docenti spagnoli, ma raggiungendo così anche l’America Latina.
È un percorso semplice? Diciamo di no. L’approdare in uno Stato estero sfruttando inizialmente solo i pochi contatti che si hanno, il possibile fuso orario diverso e l’IVA non italiana sono solo alcune delle sfide da affrontare in questo nuovo percorso. Ma Jennifer è molto fiduciosa e noi scommettiamo nelle sue capacità.

Stay tuned!