La bocca del leone, che accoglieva le denunce nella Venezia dei Dogi,  la gondola solitaria che scivola sulle acque di Venezia alla ricerca dei fili di un sogno abbandonato, e persino il Dea Destino, la Natura e Venezia parlano nei racconti scritti dalle giovanissime finaliste del Premio Campiello Giovani: Sonia Aggio, Ludovica Medaglia, Martina Pastori, Gaia Tomassini e Carmelita Noemi Zappalà.

Cinque erano le storie ispirate alla città lagunare e cinque erano le protagoniste, che sono state magistralmente interpretate dalle allieve della scuola Kairós Danza e Teatro – Associazione culturale, accompagnate dai giovani musicisti del Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia durante lo spettacolo “Campiello Ducale. Parole e Musica a Palazzo”.

L’evento all’interno del Premio Campiello Giovani è stato patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) con collaborazione della Fondazione Musei Civici Venezia.

Cinque voci si sono levate tra le mura e nei cortili del Palazzo Ducale di Venezia, dando anima alla giovane madre colpevole, alla ragazza che non si rassegna al proprio destino, alla donna fatale che incarna il Destino, alla Natura, dea bellissima, che con le sue arti magiche difende, ma allo stesso tempo tiene in pugno Venezia e Venezia stessa.

  • Sofia Ballarin, sulle note della viola di Manuel D’Amico, era la voce della madre, che nasconde un terribile segreto nel racconto della finalista Carmelita Noemi Zappalà.
  • Margerita Povolato, con la chitarra di Giulia Bolzan, ha fatto scivolare il pubblico nel sogno di Anna, la giovane che non accetta fino in fondo il suo destino, scritto da Ludovica Medaglia, la vincitrice del Premio Campiello Giovani 2016.
  • Il Destino, sotto forma di una dea abbagliante e terribile, è apparso al Doge nella novella di Sonia Aggio ed interpretato da Laura Marcon, accompagnata dal violino di Giulia Zoppelli.
  • Serena Marin era anima e voce della stessa Venezia, conquistatrice e ammaliatrice ieri come oggi, esaltata dal violino di Giovanni Dinello e nata dalla penna di Martina Pastori.
  • Grazie alla fantasia di Gaia Tomassini,  sulle note del flauto di  Alecx Chung, Camilla Ferrazzi si è trasformata nella dea Natura, che su richiesta del Consiglio dei Dieci, protegge la città, ma ad un prezzo altissimo: Venezia sarà per sempre succube delle forze naturali e delle acque.

Avvolte in lunghi e morbidi abiti, con sguardi penetranti e la gestualità del corpo e delle mani, le giovanissime allieve della scuola Kairos hanno saputo catturare l’attenzione degli spettatori e trascinarli nei sogni scritti da altrettante cinque giovani scrittrici, arrivate alla finale di uno dei premi più prestigiosi dell’editoria italiana.