Cathal Carroll è attore, Circus Performer e formatore con un’esperienza ventennale. 

Doc Educational e la ricchezza di essere soci

“Essere in Doc Educational significa far parte di una rete che riconosce nei soci e nelle socie la sua forza più importante. La cooperativa cerca di tutelarli sempre, aiutandoli il più possibile nella fatturazione, con i contratti e l’eventuale partecipazione a bandi o a progetti”.

La formazione, il circo e il teatro

“Ho iniziato alla Belfast Circus School frequentando un corso intensivo di clown teatrale. Poi ho studiato teatro, collaborando parallelamente con un gruppo di improvvisazione teatrale che portava gli spettacoli per tutta l’Irlanda. Queste esperienze diverse per me sono stata una formazione importante: lavorando una persona impara tantissimo”.

Durante quel periodo si è allenato in giocoleria, trapezio, clown, acrobazie e tecniche di insegnamento del circo. Ora abbina la sua esperienza in teatro con le sue capacità circensi per creare spettacoli originali con cui si è esibito in innumerevoli festival come il Dubai Street Festival, il Festival di Mirabilia, il Passagefestival (Danimarca) il Fool’s Festival (Irlanda del Nord), l’Imaginarius (Portogallo), il Festival delle arti di Brighton (Inghilterra), l’Halmstad Street Festival (Svezia).

La didattica

Nel 2009 si è trasferito in Italia e attualmente si occupa di spettacoli didattici nelle scuole, in lingua inglese. Lavorando con le scuole, ho trovato più libertà di espressione e di creatività. Spesso le difficoltà rendono lo spettacolo più intrigante e interessante. Quando mi chiamano come insegnante, per fare conversazione, io utilizzo la metodologia del clown, perfetta per l’insegnamento. Il clown gioca: ed è così che ognuno di noi impara. Ed è tutto ciò che ci insegnano a non fare a scuola. Quindi lo chiamo “teatro” ma è solo un pretesto per non cadere nello stereotipo di clown da circo, con vestiti e capelli orribili.  C’è una metodologia di clown, sviluppata negli anni ‘70 in Francia, che cerca continuamente la complicità e l’interazione con il pubblico. Il clown cerca di far ridere la gente ed è quello che faccio io in aula: metto in luce in maniera divertente gli errori e cerco un dialogo giocoso con i ragazzi. La scuola è molto impostata, quindi gli studenti quando vedono un insegnante che si approccia loro così, vengono conquistati”.

Il clown teatrale come metodo

“Ci vuole tempo per spiegare l’attività che svolgo. È una metodologia che mi ha conquistato: nella mia vita ci sono sempre stati tanti professori, mio nonno era un preside e l’impostazione scolastica irlandese era molto rigida.  Per questo motivo la scuola non mi era mai piaciuta. Ho sempre avuto una resistenza alla scuola e all’insegnamento. Da quest’esperienza è scattata una forte motivazione verso quello che faccio. In questo momento sto cercando di mettere insieme tutte le idee che ho avuto in questi anni e le metodologie adottate”.


foto di Marco Arienti