«Il fumetto è un modo per andare oltre la quotidianità, immergendosi in mondi e avventure che ti fanno sentire libero. Da lettore è una sorta di evasione, da fumettista invece ti permette di conoscere continuamente, grazie a un lavoro di ricerca incessante. Lo studio è necessario affinché l’immedesimazione del lettore sia più forte».
Andrea Rossetto è illustratore, fumettista e Insegnante di scenografia e panneggio al corso di fumetto e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics di Padova.
«La mia passione per il fumetto è nata da bambino prima con Topolino, poi con i Supereroi. Mi sono appassionato a queste storie inventate: il disegno già a quell’età era una pratica che mi rilassava. Spesso copiavo ciò che vedevo nei cartoni animati o nei libri».
Dal sogno alla professione
«Da ragazzino scelsi un percorso scolastico completamente diverso, ma mi resi conto che questa passione era davvero forte – spiega Andrea – Dopo le superiori mi iscrissi a una Scuola di Fumetto che mi diede le prime basi. Durante gli studi Universitari entrai in contatto con Giuseppe Palumbo, disegnatore di Diabolik, che mi prese nel suo studio. Cominciai con piccole illustrazioni fino a lavorare sui progetti sempre più grandi: un continuo susseguirsi di esperienze che mi hanno fatto maturare continuamente».
Andrea ha un bagaglio incredibile che vanta collaborazioni importanti con diverse case editrici. Tra i lavori più rilevanti pubblicati “Vikings: rois des Mers”, “La Normandie, quelle histoire” per le edizioni Orep e “Missions Kimono” delle edizioni JYB:
«È un lavoro che spazia moltissimo passando dallo stile cartoon a quello realistico, dietro il quale c’è sempre un grande lavoro di ricerca. In questo momento sto lavorando su un progetto sulla Seconda Guerra Mondiale e lo Sbarco in Normandia che uscirà nel 2024».
La rete è strumento di condivisione
Secondo Andrea essere in rete significa far parte di un gruppo ricco di persone, professionisti con capacità artistiche diverse, che genera opportunità continue e condivisione di progetti. «La rete, inoltre, risolve questioni burocratiche importanti per la gestione della professione, come la cessione dei diritti d’autore, l’insegnamento o la collaborazione con varie realtà».