La musica è un linguaggio universale che permette di comunicare con tutti. Non ha colore, stereotipi o barriere. È pura, come l’animo dei bambini.
Marino Vettoretti è musicista, compositore e insegnante con oltre quarant’anni di esperienza. Dopo gli studi in Conservatorio si è specializzato in Editoria musicale e Didattica per l’infanzia con il metodo Kodaly per l’educazione della musica nelle scuole primarie e dell’infanzia.
“Con i bambini si entra in punta di piedi nel loro mondo, li si coinvolge e si cresce insieme, mentre con i più ragazzi più grandi si cerca di entrare in quelle che sono le dimensioni del compositore per aiutarli ad apprendere il suo linguaggio. Sono mondi apparentemente lontani ma complementari”.
È necessario conoscere l’importanza del ruolo educativo
Se un ragazzo è in difficoltà nel capire la proposta didattica, secondo Marino, è fondamentale fare uno sforzo per andare incontro alle sue esigenze, ascoltando la sua storia: “Come in un autobus in cui ci si aspetta tutti per partire, così una classe deve viaggiare insieme. Quando un musicista arriva ad alti livelli è perché c’è stato un buon insegnante nel suo percorso”. E molti dei suoi allievi oggi sono musicisti professionisti.
Numerose le soddisfazioni con la formazione di flauti dolci della scuola “G.Gabrieli” di Cornuda, come i premi “Rassegna internazionale di flauto dolce”, il “Concorso internazionale di Scopello” o il “Global Education Festival”, in cui i ragazzi si sono esibiti sul palco dell’Ariston.
La musica come stella polare
Marino, oltre a collaborare con diversi artisti del panorama internazionale, è compositore e suona la chitarra classica, acustica ed elettrica negli “Antilabè”, un gruppo che spazia dal pop al jazz, alla world music.
Scrive musica per il teatro, spot pubblicitari, documentari e videogiochi. Lavora con compositori di musica contemporanea e diverse case editrici nazionali (Berben, Ricordi) per la stesura di partiture con il computer.
Cooperare per ampliare gli orizzonti
In Doc Educational Marino ha trovato altri musicisti e insegnanti, con esperienze professionali simili alla sua, che l’hanno seguito semplificando le pratiche amministrative del suo lavoro. In cooperativa ha trovato una famiglia, con cui sono nati altri progetti: “Cooperare con gli altri offre l’opportunità di incontrarsi per condividere esperienze, conoscere nuove realtà, apprendere e, di conseguenza, seminare”.