Il teatro accoglie la bellezza di molteplici aspetti: dalla musica all’insegnamento, dai progetti di scrittura all’utilizzo della voce, dalla rappresentazione scenica a pratiche che attraversano l’ambito educativo, sociale e di cura. 

Nel teatro, interdisciplinare per natura, si possono incanalare tutte le arti. Ed è proprio qui che Lara Patrizio trova la sua casa.

Nel suo bagaglio professionale di attrice, musicista, musicoterapista, esploratrice della voce e pedagoga d’arte il teatro rimane un punto fermo, lo spazio in cui muoversi e tessere fili diversi in una unica trama.

 Per Lara la formazione continua diviene nutrimento: dopo il Diploma di recitazione alla Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone, il compimento degli studi musicali al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza e alla Scuola di Biomusica a Roma, non si è mai fermata.

 

Nei cambiamenti della vita c’è sempre una necessità di trasformazione: reinventarsi è l’occasione per apprendere.

 Lara lavora per anni nell’ambito del teatro di gruppo e di ricerca ed ha l’opportunità di  fare numerose esperienze all’estero sia in spazi istituzionali che ‘off’ e in luoghi inconsueti partecipando a progetti con un impatto talmente forte da lasciare il segno a distanza di anni: è il caso ad esempio della realizzazione di uno spettacolo all’interno il campo di concentramento di Dachau o di pratiche teatrali realizzate nelle favelas in Brasile piuttosto che in paesi sperduti del Messico.

Conclusa l’esperienza all’interno dei gruppi di teatro, Lara prosegue il proprio percorso dando vita a  “Cantaro” un’associazione culturale con cui realizza attività dal vivo e progetti pedagogici. Collabora inoltre con Istituzioni, realtà associative in differenti luoghi d’Italia realizzando workshop sulla vocalità, laboratori di teatro e musica nelle scuole, nelle carceri, in dipartimenti di salute mentale.

 

Il Covid provoca una brusca interruzione di tutte le attività di gruppo

 Durante il primo lockdown, Lara ha continuato la formazione online con esperti da tutto il mondo, approfondendo soprattutto declinazioni differenti della vocalità.

 Nel secondo lockdown, dopo aver messo in atto tutte le risorse possibili per poter resistere alle chiusure nel mondo artistico, ha intrapreso il percorso di certificazione universitaria per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri, un aspetto che poteva ampliare le competenze e in qualche modo essere affine alla sua vocazione poiché esiste un settore che unisce le tecniche teatrali all’insegnamento delle lingue.

 

 L’ingresso in Doc Educational 

Lara ha conosciuto Doc Educational grazie a un amico. Da tempo voleva offrire tutele, correttezza e dignità alla sua professione: “Con la riforma del Terzo Settore gestire la mia associazione era diventato complesso e oneroso, senza contare che durante la pandemia le giornate di didattica non sono state riconosciute e quindi non sono rientrata in nessun aiuto, anche se stavo comunque lavorando”.

 Avere alle spalle una struttura che dal punto di vista fiscale e burocratico, invece, assolve le pratiche amministrative, permette di dedicarsi completamente al proprio lavoro. Trovare dei referenti che ti seguono personalmente, chiarendo dubbi e preoccupazioni, è stato un sollievo. Doc per Lara è molto di più di un comparto amministrativo ma un confronto continuo con altri professionisti del settore che può aprire le porte a nuove opportunità.

 E, tra i progetti futuri, in una prospettiva di ampio respiro e di continua tras-formazione, c’è il sogno di creare un atelier in cui possano trovare casa tutte le anime di Lara e la condivisione delle diverse declinazioni del suo lavoro.