Svantaggio od opportunità?

La notizia della pandemia da Coronavirus non è stata sicuramente una di quelle cose che ti lasciano tranquillo e ti permettono di goderti il lavoro che da tempo avevi costruito e programmato. L’esplosione del virus ha avuto un effetto immediato e devastante che il conseguente “lockdown”, legittimamente e intelligentemente predisposto, ha esasperato. La situazione all’indomani delle prime misure restrittive ha provocato, nei docenti delle scuole di musica e nei musicisti in generale, l’emersione di sentimenti contrastanti insieme a quello che ritengo il più pericoloso ovvero il senso di frustrazione.

Dopo le prime difficoltà, ho colto il desiderio di ricominciare e di trasformare questo periodo in una nuova fase creativa. Ha prevalso nelle intenzioni dei docenti la ricerca nella sperimentazione di nuove vie per la didattica ormai definita “a distanza”; abbiamo analizzato varie piattaforme per la video conferenza fino ad arrivare a quella individuata come la più adatta a rispondere alle esigenze e necessità di una lezione di musica ovvero la Cisco Webex Teams. Tramite questa piattaforma si sono ricostruiti gli ambienti virtuali della Scuola di Musica in cui ogni insegnante ritrova la sua classe con i documenti e gli spartiti a disposizione degli allievi che di volta in volta possono accedere alla classe secondo il proprio orario di lezione.

      Le lezioni individuali  

Fare lezione online, per i docenti, richiede un ulteriore sforzo nella preparazione dei materiali audio, video e degli spartiti digitali; la lezione online ha sicuramente una tempistica più serrata rispetto alla lezione in presenza nella quale uno spazio significativo è dedicato alla relazione con l’allievo. L’adesione a questo tipo di modalità didattica è stata ed è positiva e le lezioni si riescono a svolgere regolarmente anche se a volte condizionate dalla diversa qualità della connessione di rete di ogni studente.

I ragazzi, in particolare, si sono trovati subito a loro agio in questo mondo che è, in fin dei conti, il loro mondo ed hanno conseguito dei risultati tecnici e musicali anche superiori rispetto alle normali condizioni di studio, complice anche la forzata e prolungata permanenza in casa.
Abbiamo , inoltre , sperimentato vari progetti online tra cui saggi musicali, piccoli musical e performance utilizzando i materiali audio e video prodotti dagli allievi e pubblicati attraverso le piattaforme social.

      Le lezioni collettive  

Un’esperienza da segnalare è anche quella delle lezioni collettive. Attualmente teniamo corsi di teoria e armonia musicale di gruppo in video conferenza e corsi di coro e orchestra.
Questi ultimi corsi sono strutturati a sezione: nella piattaforma Teams abbiamo creato delle aule ulteriori per le prove a sezione. Si tratta di spazi in cui ci si riunisce virtualmente in piccoli gruppi studiando i brani musicali d’insieme a seconda dello strumento. Dopo esserci trovati tutti insieme nello spazio generale, ci si divide nei piccoli gruppi per studiare separatamente. Il Maestro passa alternativamente da una sezione ad un altra per il controllo del lavoro svolto. Questa modalità garantisce una continuità del lavoro d’insieme e offre agli studenti l’opportunità di ritrovarsi in spazi dedicati per l’approfondimento elevando il grado di intraprendenza e responsabilità dello studio. Si crea inoltre una biblioteca virtuale consultabile liberamente dagli alunni che possono accedere a questi spazi.

      Considerazioni finali 

Naturalmente e umanamente quello che manca è il rapporto diretto con lo studente che in un’attività didattica come la musica fatta di sfumature, emozioni ed intenzioni acquista in questa complessità la sua migliore espressione.
Considero altresì fondamentale la ricerca di nuove vie per la didattica, strada già peraltro intrapresa con il progetto iPad, in linea con il concetto di innovazione che è imprescindibile nelle dinamiche socio-tecnologiche del nostro tempo che spesso ci impone nuove sfide e ci offre straordinarie opportunità.

 

– Alberto Cavoli